Monumento al Milite Ignoto

La Grande Guerra (1915 -1918), sebbene vinta dalla Triplice Intesa, si era risolta con un enorme massacro. Il tributo di sangue più grande in Italia fu pagato dalla fanteria che, composta da gente comune, aveva dovuto lasciare gli affetti familiari e il lavoro per andare a combattere, senza alcuna preparazione e con scarso equipaggiamento, una difficile e lunga guerra di trincea.

Per alleviare la sofferenza di quanti non avrebbero mai più rivisto i loro cari, esorcizzando insieme dolore e morte, occorreva trasformare questo dolore in un'epopea di gloria. Così, negli anni immediatamente successivi alla fine del primo conflitto mondiale, si moltiplicarono in tutte le città e i paesi d'Italia le iniziative volte a finanziare e ad erigere monumenti ai caduti della Grande Guerra.

Foto di Thomas Cerofolini
Foto di Thomas Cerofolini

Si costituì allo scopo un Comitato Cittadino, ma fu soprattutto grazie alla solidarietà di tutta la popolazione che, il 16 novembre 1924, venne inaugurato questo Monumento ai Caduti, opera dello scultore Omero Puntelli, attivo in Provincia di Arezzo tra il 1919 ed il 1939. Realizzato in marmo bianco, pietra e bronzo, il monumento di Subbiano riproduce, per l'appunto, un fante, vestito con la divisa d'ordinanza e l'elmetto, in atto di lanciare una bomba che tiene nella mano destra, mentre con la sinistra tiene stretta la bandiera.

Si notino le scritte, riportate sul basamento marmoreo, in cui ricorrono una serie di parole dedicate ai ragazzi caduti in battaglia: AI MORTI PER LA PATRIA / LA TERRA CHE NE FU MADRE / ORGOGLIOSA DEL SUBLIME OLOCAUSTO / SULL'ALTARE DELLA REDENZIONE.

Sul lato destro : SUBBIANO / AI SUOI FIGLI GLORIOSI; su quello sinistro solo due date: 14 MAGGIO 1915/ 4 NOVEMBRE 1918.

Il monumento fu collocato nel punto in cui si trova tuttora, al centro di piazza Garibaldi, dove, qualche anno più tardi, furono costruiti anche la scuola elementare e l'edificio dell'Istituto Palazzeschi, inaugurati poi il 28 ottobre 1935.